Il suono influenza la materia? – 1

E’ sempre stata mia convinzione che tutto ciò che <è> vibra a determinate frequenze.

Non sono nè un filosofo nè un esperto di fisica quantistica, ma un semplice curioso, molto curioso.

Mi è sempre piaciuto pensare all’energia acustica come a qualcosa di insito in qualsiasi cosa appartenga alla realtà assoluta, in quanto vibrante. In parole povere qualsiasi cosa vibra producendo energia che il nostro cervello codifica ed interpreta come luce e suono.

E se non erro, il fotone crea le onde elettromagnetiche variando la sua frequenza.

Nel 1700 il fisico tedesco Ernst Chladni ricopre il fondo della cassa armonica di un violino con uno strato di sabbia finissima; mettendo in vibrazione lo strumento (suonandolo) nota che la sabbia forma delle precise e regolari forme geometriche, di vario e diverso tipo in funzione delle frequenze prodotte. Nasce una nuova scienza, la Cimatica.

Nel 1960 il fisico svizzero Hans Jenny riprende gli esperimenti di Chladni, grazie anche al progresso tecnologico, sperimentando e confermando quanto asserito dal fisico tedesco:

il suono influenza la materia

Ponendo alternativamente sabbia, polvere, gesso, acqua e olio su un piatto metallico ed in seguito investendolo con onde sinusoidali, notò che le sostanze creavano figure geometriche regolari, e sempre le medesime alle stesse frequenze.

FORMA-FREQUENZA è quindi il rapporto che sta alla base di tutto ciò che esiste?

In seguito Jenny utilizzò un’altra sostanza, una polvere sottilissima , il lycopodium, che investì con un’onda sonora vocale rappresentante il mantra OM.

La figura che il lycopodium formò era incredibilmente simile a quella del mandala Sri Yantra, simbolo indiano del grande potere cosmico Tripura Sundari.

Che sia una coincidenza che questo simbolo per gli antichi rappresentasse proprio l’atto creativo associato al verbo, il suono della creazione?

Altra particolare intuizione di Jenny fu scoprire che pronunciando alcune lettere degli alfabeti fenicio, ebraico e sanscrito, si disegnavano figure corrispondenti graficamente alle lettere pronunciate (!!)!

Situazione che mai si ricreò utilizzando le nostre lingue moderne. Ciò mi fa dedurre come le lingue cosiddette sacre potessero quindi contenere la capacità di modellare o comunque influenzare la materia.

Sto pensando al film Dune, dove Atreides e Fremen utilizzano armi in grado di amplificare l’energia sonora del verbo in modo da deformare la materia costituente i nemici.

Pare ci sia anche una forte correlazione tra le scoperte di Jenny ed i Crop Circles, soprattutto con il famoso tetraedro di Barbury Castle del 1991:

Intanto gustatevi questo interessante clip dimostrativo casalingo:

ma le sorprese non finiscono qui…

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